Biancomangiare al vinsanto e pesche caramellate

La settimana scorsa vi avevo lasciato in sospeso con la ricetta del Biancomangiare al vinsanto con pesche cotogne di Rosano caramellate. E’ il dessert che ho elaborato per la cena di Ruffino Wines che ci sarà domenica 6 Settembre a conclusione della tre giorni di Cookstock, la kermesse dedicata al buon cibo ed al buon vino che invaderà il prossimo fine settimana le strade di Pontassieve.
Se non avete ancora dato un occhio al programma, trovate qui la versione più aggiornata!
Biancomangiare pesche e vinsanto
E adesso posso raccontarvi come si prepara questo dove, il biancomangiare. Un piatto antichissimo, le cui prime tracce risalgono al lontano Medioevo, quando era una delle preparazioni più ambite e ricercate nelle corti di re ed imperatori. All’epoca identificava più un procedimento che non una ricetta vera e propria, e veniva preparato con pollo, latte, lardo, mandorle, riso o zucchero. Poi, con il tempo, gli ingredienti si sono evoluti modificati ed è diventato un dolce a tutti gli effetti, sempre rigorosamente bianco. Sia il Pellegrino che Ada Boni ne parlano nelle loro opere, annoverandolo tra quelle preparazioni di base da cui non si può prescindere. Negli ultimi anni questa ricetta è andata a finire un po nel dimenticatoio, tanto che non si trova quasi nelle carte dei ristoranti, ed è un peccato.
Biancomangiare alla pesche caramellate
Io ho voluto riproporla per questo evento importante, mi è sembrato un’ottima idea per concludere la cena. In più, si è sposato bene al Vin santo di Chianti D.O.C. Serelle ed alle pesche di Rosano, qualità autoctona di pesca, che caramellate si abbinano alla perfezione al budino.
Ecco come si prepara (per 4 porzioni singole):
200 ml latte (ma va bene qualsiasi latte intero di alta qualità di produzione locale)
200 ml latte di mandorle
100 ml panna fresca
3gr di agar agar (per addensare)
70gr. di zucchero semolato finissimo
due cucchiai di vinsanto
¼ di baccello di vaniglia
½ pesca cotogna di Rosano
2 cucchiai di zucchero di canna grezzo
vinsanto per sfumare
Biancomangiare vinsanto e pesche caramellate
Fate scaldare (senza bollire) in una pentola il latte, la panna e lo zucchero. Aggiungete i semi della vaniglia e la polvere di agar agar. Fate cuocere per almeno 3 minuti, lasciate raffreddare e trasferite negli stampini da zuccotto precedentemente bagnati.
Mettete in frigorifero e riportate a temperatura prima di servire (dovranno essere leggermente freddi).
Per caramellare le pesche, tagliarle prima a spicchi il più uguali possibili, poi passatele in padella con lo zucchero finché non caramella; sfumate con il vinsanto e far evaporare bene.
Accompagnate ciascun budino con due fettine di pesca ed un po’ di salsa caramellata.
Biancomangiare pesche caramellate e vinsanto

#FoodRevolutionDay 2015: ricicliamo anche nel piatto!

Oggi si celebra in tutto il mondo il Food Revolution Day. Cos’è? Tranquilli, niente di violento! E’ una rivoluzione assolutamente pacifica, che parte dal piatto per promuovere una consapevole educazione ed un rispettoso consumo alimentare.
foodrevolutionday
E’ una iniziativa, nata qualche anno fa dalla vulcanica mente del famoso chef inglese Jamie Oliver, per promuovere la cultura della buona alimentazione. Partita dal Regno Unito, la sua “rivoluzione” è arrivata anche negli Stati Uniti (dove è diventata una serie TV molto seguita) con una mission impossible: rivoluzionare il modo di mangiare di un’intera nazione, lottando contro l’obesità infantile e le scorrette abitudini alimentari dei teenagers.
Nel nostro piccolo, ciascuno di noi può portare avanti la sua rivoluzione. Food Revolution è un modo di pensare il cibo, una filosofia di vita, una passione sana. I suoi principi sono pochi e fondamentali: ingredienti genuini, ricette semplici, no al cibo industriale, sì al riscoprire l’atto del cucinare e ad innamorarsi degli ingredienti naturali che si hanno nel piatto.
food revolution day
Come si può contribuire a questa rivoluzione? Tutti i giorni, stando attenti a quello che cuciniamo, ed oggi, partecipando al Food Revolution Day, l’evento mondiale che si celebra il 15 maggio di ogni anno in tutto il mondo. Anche in Italia ci sono molte iniziative, tra cui Food Revolution Turin che ha creato un contest per dire BASTA allo spreco e proporre delle golose ricette di riciclo, perché in cucina nulla si spreca e tutto si trasforma. Come con la mia panzanella dolce alle pesche.
Panzanella pesche e amaretti
Una reinterpretazione del classico piatto povero, contadino e di riciclo, in versione dolce che richiama al gusto delle pesche nel vino. Per prepararla occorre anzitutto del pane di tipo toscano, ovvero senza sale e meglio se secco. Per circa 6 coppette bastano 250gr. di pane raffermo. Iniziate mettendolo a mollo tagliato a pezzi in metà acqua e metà vino rosso, rigorosamente un Chianti S.Giovese. Mentre assorbe bene il liquido, preparate le pesche, ne servono tre di media grandezza, meglio se cotogne (ma adesso non sono di stagione, quindi vanno bene anche le nettarine).
Panzanella dolce alle pesche
Pulite bene la buccia e poi tagliatele a piccoli tocchetti. Riunite tutto in una ciotola ampia.Iniziate quindi a strizzare il pane di modo che perda tutto il liquido in eccesso, e spezzatelo con le mani direttamente nella ciotola della frutta. Aggiungete tre cucchiai di zucchero grezzo, una grattugiata di scorza di limone biologico e qualche fogliolina di menta fresca tritata finemente. Infine, aggiungete 8 amaretti sbriciolati ed amalgamate il tutto molto bene. Si lascia riposare in frigo per almeno un paio di ore, poi si serve cospargendo la superficie con altro zucchero.
Pesche in panzanella
Per una dolce rivoluzione nel piatto. #FoodRevolutionDayTurin #NoWasteContest

Se volete contribuire alla rivoluzione, firmate la petizione di Jamie!

La sfida della Panzanella ad ExpoRurale

Succede che una domenica mattina di Settembre, con un sole che pare pieno Agosto, ti ritrovi a cucinare per una gara molto particolare dove l’oggetto del contendere è la panzanella. Succede anche che ti trovi insieme allo chef stellato Marco Stabile ed al suo braccio destro che ti dispensa consigli di cucina. Non ho perso la testa…è tutto vero, ed è successo qualche domenica fa ad ExpoRurale, al Parco delle Cascine, a Firenze.
Della manifestazione vi avevo già parlato qui l’anno scorso, anche se devo dire che ogni anno è sempre più interessante e questa edizione ha superato le precedenti. Per me, è stata sicuramente quella in cui mi sono divertita di più, visto che la mia reinterpretazione della panzanella è finita in finale insieme a quelle di altri due blogger, Cristina di Poverimabelliebuoni e Fabio di Kamp.it.
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Si inizia domenica mattina alle 10:00, ritrovo con gli altri blogger della sfida e gli chef (grazie all’amico blogger Corrado che immortala ogni momento). Poi, via a fare la spesa, rigorosamente km0 in rispetto allo spirito della manifestazione. E sono molto fortunata a trovare delle ottime pesche di una qualità quasi introvabile, che vengono da un’azienda agricola di Vicchio: dolci e profumatissime, come da tempo non assaggiavo. Fortune da foodblogger.
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Finita la nostra spesa, tutti pronti per il palco, allestito all’interno dello stand della Regione Toscana. E via alla preparazione. Ciascuno intento a realizzare la propria ricetta per stupire i severi giurati (Massimo Arcidiacono della Gazzetta dello Sport, Giuseppe Calabrese de La Repubblica, Marco Stabile lo chef di Ora d’Aria, ed inoltre, Paolo Pellegrini de La Nazione e Gianni Salvadori assessore della Regione Toscana all’agricoltura)

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Come sempre in questi casi, il tempo scivola via che nemmeno te ne accorgi.
La parte della gara che mi è piaciuta di più? Senza alcun dubbio, il momento dell’impiattamento. Anzitutto avevo un bellissimo piatto, un cappello del prete bianco latte gentilmente prestato dal ristorante di Stabile. Poi, la decorazione del piatto con le briciole di amaretto e le gocce di extravergine l’hanno reso esattamente come volevo che fosse (grazie per questo al suggerimento dello chef Massimo Venturino)
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Belli anche i piatti di Fabio e Cristina, ciascuno con la sua precisa personalità.
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Infine, la lunga camera di consiglio dei giudici, durata molti minuti perchè pare che la decisione sia stata molto controversa…ed alla fine, the winner is….Cristina, con la sua raffinata panzanella scomposta con sorbetto. Fabio invece aveva presentato una innovativa panzanella con fichi e acciughe (che ho trovato ottima tra l’altro!).
La mia panzanella, già la conoscete, era in versione dolce con pesche ubriache e l’ho postata qui qualche settimana fa.
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Il momento più bello della giornata? Domenica sera, quando prima di dormire Remì mi ha chiesto “Mamma, ma perché non hai vinto te?”. E potergli spiegare che non è importante vincere, ma vivere l’esperienza, sapersi divertire grazie alle proprie passioni, buttarsi nella gara senza paure e senza uno spirito di competizione ossessivo, avere sempre rispetto degli avversari, usare solo le proprie capacità e giocare corretto. Spiegargli che per me è stata una giornata speciale, che questo è il premio più importante. “Hai ragione mamma, oggi ci siamo proprio divertiti. Quando lo rifacciamo?”
Un bel reportage della giornata è sul blog di Corrado e poi c’è il servizio del TG2 Eat Parade che ci ha immortalato tutti e tre nella sfida!