Stufato di agnello del Canton Uri

Sarebbe stato un perfetto piatto pasquale…se avessi potuto cucinarlo in tempo utile! Diciamo che sono in largo anticipo su Pasqua 2016 con questa ricetta svizzera che ho avuto modo di assaggiare al blogtour #abbattiamolemontagne organizzato dal Padiglione Svizzero a Expo2015.
Uno stufato di agnello cucinato secondo una tradizionale ricetta del Canton Uri, preparato con cavolo verza e servito con patate.DSC_0446_2
Onestamente non amo la carne di agnello, ma questo piatto mi ha veramente conquistato. Lo ha cucinato per noi lo chef del ristorante Zum Schwarzen Löwen dell’hotel Loewen nel paese di Altdorf. Se passate da quelle parti, vi consiglio di fermarvi ad assaggiarlo, oppure provate a rifarlo come ho fatto io. Si prepara così (per 4 persone):
1 kg. di carne di agnello (spalla o cosciotto, tutto disossato)
una verza
una cipolla bianca
2 spicchi di aglio
4 patate grandi
olio extra vergine e aceto (di mele o altro molto delicato)
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Iniziate con la marinatura dell’agnello, tagliate la carne a piccoli pezzi (tipo spezzatino) e mettetela in un recipiente coperta di olio ed aceto. Lasciate riposare per qualche ora.
In una pentola in ghisa mettete a rosolare la cipolla tagliata finemente a pezzettini e l’aglio; successivamente fate rosolare a fuoco vivo la carne fino a che non sarà brunita all’esterno. Rimuovete quindi la carne e nella stessa pentola mettere a stufare il cavolo tagliato a listarelle. Lasciarlo appassire bene e poi rimettere la carne, allungare con poco brodo e proseguire la cottura molto lentamente.
Quando la carne sarà morbida, regolare di sale e pepe e servire insieme alle patate cotte a vapore.
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I miei preferiti nel Canton Uri:

The Chedi, Andermatt
Un sogno più che un hotel. Qui la parola lusso è un eufemismo, è uno di questi posti in cui vorresti poter trascorrere una vacanza ma solo pochi eletti possono permettersela. DSC_0119
Noi abbiamo avuto il privilegio di essere ospiti per una fantastica cena.
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La loro cantina, così come la stanza dei formaggio era da perderci la testa…
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Altdorf:
piccolo paese, delizioso e dedito alla celebrazione della figura di Guliemo Tell, eroe nazionale svizzero.
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Incredibilmente in questa regione si coltivano vigne, da cui si ottiene anche un ottimo vino.
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Burglen:
alla pasticceria Shilling abbiamo scoperto i segreti per preparare due dolci tipici di questa regione
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Molto presto altri racconti dalla Svizzera e se volete scoprire tutte le loro bontà, preparatevi a visitare il padiglione Svizzero ad Expo 2015!

#Abbattiamolemontagne alla scoperta della Svizzera

Ancora una volta la Svizzera mi ha stupito.
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Con l’imponente scenografia delle sue montagne bianche, questa volta mi ha fatto scoprire alcuni lati di sé non avrei pensato le potessero appartenere. Come il suo lato gourmet, una cucina di alto livello, rispettosa del territorio ed innovativa, ben oltre il classico cliché cioccolato-raclette-emmenthal.
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Ma anche le sue bellezze naturali, luoghi di grande interesse, che vanno ben oltre le celebri montagne, la neve e gli sport invernali. Per arrivare anche a scoprire un animato carnevale, che riempie tutti i paesi e raggiunge il suo apice nella città di Basilea.
Perfetto il nome del blogtour organizzato dal Padiglione Svizzero ad Expo2015: #abbattiamolemontagne. Per guardare oltre le Alpi e scoprire un paese veramente dalle diverse anime, come i suoi abitanti, un po’ francesi, un po’ tedeschi ed un po’ italiani.
Un viaggio tra il Canton Uri, tedesco, e la Valle del Rodano, francofona. Un viaggio tra i cunicoli delle Saline di Bex ed il monumento a Guglielmo Tell.
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Un viaggio alla scoperta della gastronomia e dei cibi locali, in attesa di poterli incontrare e conoscere al Padiglione Svizzero ad Expo2015.
Un viaggio dove scopri che nella Val du Rhône si produce un ottimo pinot nero e che ci sono tantissimi vigneti sapientemente coltivati in  ordinatissimi terrazzamenti sulle montagne. Oppure, che nello stesso territorio si coltivano delle ottime albicocche, che grazie al clima temperato della valle riescono a crescere saporite e gustose.
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Un viaggio che ti porta in un resort tra i più belli al mondo, The Chedi Andermatt, dove la modernità del vetro si fonde al calore del legno di montagna ed ai dettagli etnici degli arredi.
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Un viaggio dove finisci per intagliare una mucca di legno con Peter (…non quello di Heidi ma un artista che realizza delle sculture in legno molto belle), e preparare gli uristieri, dolci tipici del Canton Uri interamente fatti a mano con degli stampi in legno che riportano il simbolo del cantone.
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E poi, riscoprire la storia di Guglielmo Tell, eroe nazionale svizzero, ma anche quella del capitano Suworow, generale russo che si narra abbia varcato le Alpi con il suo esercito ed abbia dormito proprio nella cittadina d i Altdorf.
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E soprattutto, dove scopri vini sorprendenti che nascono in piccole quantità su queste montagne, e formaggi d’alpeggio che solo se arrivi fin qui puoi assaggiare nella loro infinita bontà.
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E poi te ne torni a casa con tanti ricordi che non stai nella pelle a raccontarli…ed allora preparatevi perché nelle prossime settimane ci saranno tante ricette svizzere e tanto racconti speciali…stay tuned!
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La Torta di Noci dell’engadina

Proseguiamo il nostro viaggio sul Trenino Rosso del Bernina. Dopo la nostra partenza da Tirano e la prima tappa a St.Moritz, ci siamo sistemati come base nel paese di Pontresina.
Pontresina montagne panorama
Villaggio delizioso, adagiato in una vallata tra montagne innevate, ben collegata alle località vicine sia dall’efficiente rete di autobus dell’engadina, che dai treni. Il paese in sé offre diverse attività: passeggiate in estate e molti percorsi da fondo in inverno, un centro termale con piscina ed una pista di pattinaggio. Uno dei must del luogo, è la passeggiata sulle carrozze trainate dai cavalli nella Val Roseg (che noi non abbiamo potuto fare a causa del tempo). E poi, la cucina locale, che mi ha stupito per la varietà e la bontà dei suoi piatti. Vi ho già parlato qui dei Capnus, una vera scoperta. Un altro piatto che troverete veramente sempre ed ovunque è la zuppa dei grigioni, ovvero, una cremosa 
zuppa rustica a base di orzo perlato, verdure, fagioli e carne secca grigionese a pezzetti (tipo pancetta). Uno dei dolci più rappresentativi della regione, è senza dubbio la “Tuorta de Nusch Engiadinaisa“, ovvero Torta di Noci Engadinese, un guscio di pasta frolla ripieno di noci, creme caramel e miele.
Torta alle noci dell'engadina
Torta di noci engadina
La storia della torta di noci trova origine dai pasticceri grigionesi emigrati, celebri per la loro bravura e spesso espatriati nei vicini paesi europei. Ed è infatti nella francese Tolouse che pare sia nato il “gâteaux aux noix”, proprio ad opera dell’estro di un pasticcere engadino, tale Fausto Pult. Si prepara così:
per la frolla, seguite la ricetta classica fatta con 2 uova, 300gr. di farina, 150 gr di burro e 100 gr. di zucchero (tutto impastato bene a mano e poi lasciato riposare in frigo per un paio di ore)
per il ripieno:
225 gr di zucchero
150 gr di panna
15 gr di miele
225 gr di gherigli di noci tritati grossolanamente
Torta noci engadina
Preparate la frolla e lasciatela riposare in frigorifero. Nel mentre, cuocete lo zucchero in un pentolino antiaderente fino ad ottenere un caramello chiaro. Aggiungete la panna (attenzione perché potrebbe schizzare) e mescolate bene. Aggiungete quindi il miele e le noci ed aspettare che si raffreddi.
Riprendete la frolla e stendetene una metà per rivestire una teglia rotonda da crostata di circa 20 cmq; versate quindi al suo interno l’impasto di noci e caramello, livellare bene e ricoprire con l’altra parte di frolla. Punzecchiare delicatamente con una forchetta per evitare che nella cottura si formino le bolle d’aria.
Infornare per circa 30 minuti a 180°C, controllando via via la cottura. Servire quando sarà completamente fredda, meglio se con un ciuffo di panna montata o una pallina di gelato al fiordilatte.
Torta noci e miele engadina

I miei preferiti sul Bernina Express:
Trenino Rosso del Bernina
Trenino del Bernina

Per una dettagliatissima ed esaustiva guida sul Trenino Rosso, vi rimando alla serie di post dell’amica Valentina di TheFamilyCompany, che ho usato io stessa come base per organizzare il nostro viaggio.
Su cosa vedere e fare a Tirano ne ho già parlato qui, così come per i consigli su dove mangiare lungo la strada, potete leggerli qui.
Le tappe che invece consiglio di fare a bordo del treno, sono queste:
Viadotto elicoidale Brusio
– Brusio, piccolo paese d’alpeggio, appena al di là del confine, famoso per il viadotto elicoidale, una struttura ingegneristica che ha permesso alla ferrovia di superare un bel dislivello in uno spazio veramente ristretto.
Lago di Poschiavo
– Le Prese, qui il treno si ferma proprio di fronte al Lago di Poschiavo regalando bellissimi scorci da cartolina; quando scendete qui verso valle, lo vedrete raccolto nell’ampia vallata.
Alp GrumAlp Grim ghiacciaio
Alp Grüm, sicuramente un bellissimo panorama da ammirare e fotografare con vista sul ghiacciaio Palu (noi lo abbiamo visto in inverno ma immagino che anche in estate sia spettacolare). La sosta al rifugio per pranzo direi che è d’obbligo, ottimi piatti locali, un posto accogliente e rilassante per rinfocillarsi dopo una camminata.
Ospizio Bernina panorama Ospizio BerninaOspizio Bernina Treno
Ospizio Bernina: è il punto più alto toccato dal trenino, siamo sui 2.000mt. Quando ci siamo fermati qui, tra il bianco accecante del sole sulla neve ed il vento freddo ho avuto la sensazione di trovarmi in paradiso. Un paesaggio davvero fuori dal tempo, che consiglio vivamente di visitare con la neve, come abbiamo fatto noi. Chi c’è stato in estate mi ha raccontato che anche la vista sul lago bianco è altrettanto piacevole. Da qui partono molti sentieri per passeggiate, mentre in inverno non c’e sostanzialmente alcuna possibilità di muoversi se non con sci o ciaspole. Un posto veramente surreale, da non perdere.
Ghiacciaio di Morthierach
– Morteratsch, punto di partenza per l’escursione fino al ghiacciaio Bernina.
Pontresina: consiglio questa come base per pernottare, è molto vicina a St.Motitz ma con dei prezzi decisamente più accessibili. Il villaggio è inoltre ben organizzato ed accogliente con una vasta scelta di ristoranti. Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Post, nulla di che, camere un pò vecchie ma molto spaziose, servizio cordiale ed un’ottima ed abbondane colazione al mattino.
St.Moritz lago
St.Morits: sicuramente una tappa da non perdere se arrivate fin qui. Il panorama sul lago è veramente pittoresco ed il paese è una perla. Certo, tutto è abbastanza inaccessibile ai comuni mortali, ma abbiamo trovato alcuni posticini che meritano una sosta.