I Dolmadakia

Come tutti gli anni, quando arriva questo periodo, si iniziano a fare piani per le vacanze estive.
E come tutti gli anni, arriva il “mal di Grecia”, ovvero, quella voglia irrefrenabile di un mare blu che più blu non si può, del sole che brucia sulla pelle, della salsedine che rimane appiccicata addosso per tutto il giorno, del vento che batte sulle gambe nude mentre lo scooter corre per tornanti circondati dagli ulivi.

Se penso alla vacanza al mare, la Grecia è la sua apoteosi.
Sono stata in Grecia 6 volte, è il mio record assoluto per un paese! Ma non per questo la tentazione di risalire su un traghetto in direzione di un’isoletta dove ancora i ritmi scorrono lenti è meno forte. La tentazione di immaginarci su una terrazza al tramonto a sorseggiare una Mythos mentre il sole tinge di rosa il cielo, la voglia di tuffare i denti in un gustoso pita ghiros anche a notte fonda, il desiderio di fare un sonnellino sotto l’ombra dell’unica tamerice della spiaggia assolata.

A far da contorno a tutto ciò, una cucina fantastica, fatta di sapori semplici, spezie che fanno sentire la vicinanza dell’oriente, ingredienti autentici della vera cucina mediterranea, piatti che non deludono mai. Tra questi, come non ricordare quei gustosissimi involtini di foglia di vite, ovvero i Dolmadakia.

Si trovano ovunque e ciascuno ha un po’ la sua ricetta: chi li arricchisce con pinoli ed uvetta, chi li cuoce con salsa, chi senza. A me, piacciono nella versione più semplice, solo con menta fresca, prezzemolo ed un po’ di carne. Piatto leggero ma gustoso, perfetto anche per un aperitivo insolito e per una cena estiva in giardino. L’unica difficoltà nel farli a casa è reperire le foglie di vite.

Io, grazie ad i miei amici di Orto@Casa, ho usato delle foglie di tiglio, perchè ancora non è la stagione per la vite. Sono venuti benissimo, anzi, le foglie erano veramente tenere ed hanno reso gli involtini ancora più delicati.
Ecco qui la ricetta:
200gr di riso
circa 30 foglie di vite (meglio se quelle tenere di inizio stagione)
menta fresca e prezzemolo
½ cipolla rossa a dadini
250gr polpa di maiale (o manzo)
Olio extra vergine, sale, pepe, limone

Per prima cosa, mettete a cuocere il riso in acqua salata; nel mentre, sbollentare le foglie di vite e passatele in acqua fredda prima di metterele a riposare su di un canovaccio. Successivamente, soffriggete in una padella la cipolla con un po’ di olio, aggiungete la carne e fate rosolare bene, salate e pepate. Tagliate finemente la menta ed il prezzemolo ed unire tutti gli ingredienti al riso, con un po’ di olio e mescolando bene (eventualmente regolate di sale e pepe).

A questo punto, mettete una cucchiaiata di riso al centro di una foglia di vite (a cui avrete tagliato il gambo) e chiudetela delicatamente iniziando prima ripiegando la parte superiore, poi i due laterali e rotolando quindi verso il basso a chiudere. Via via che sono pronte, disponetele nel recipiente di cottura. Io li ho cotti a vapore, ma si possono cuocere anche in padella, con queste accortezze: dovrete prima disporre delle foglie sul fondo, sistemare quindi gli involtini uno accanto all’altro ben stretti, e coprire infine con acqua e limone. Cuociono a fuoco basso coperti con un coperchio ben chiuso per circa 1 ora. Prima di mangiarli, devono essere completamente raffreddati.

E’ carino accompagnarli da una salsina di yogurt greco condita con sale, pepe e olio.
Un modo per sentire la Grecia meno lontana…pur rimanendo a casa!

I miei preferiti in Grecia

Lascerò qui alcuni buoni consigli sulle isole che ho visitato. Inizio con le Piccole Cicladi, o Microcicladi, meno conosciute e meno assalite dal turismo di massa più becero che ormai ha rovinato isole come Santorini, Mikonos o Naxos. Ritroverete lì la Grecia più vera ed autentica, lontano dal rumore e dalla folla.

Amorgos: arrivando in traghetto vi accoglierà la baia del porto di Katapola, alloggiata in una valle ai cui piedi si sviluppa il paese dalla tipiche case bianche e blu. Noi alloggiavamo qui, comoda base per gli autobus che regolarmente girano l’isola e le sue spiagge, e ricca di posticini per cenare o passare in maniera piacevole la serata. Il mare dell’isola non deluderà, non a caso Luc Besson girò qui il suo film “Il grande Blu”. Il paese “vecchio”, la Hora, è più in alto, arroccato sulla montagna ed è formato dai tipici vicoli di sassi che si intrecciano tra loro. Molto carino per la sera: troverete diversi ristorantini carini ed alcuni locali nella piazzetta principale che fanno musica dal vivo.

Skhinoussa: quando siamo andati noi, nel 2007, era ancora veramente lontana dal turismo. Nessun autobus per girarla, pochissimi scooter e già occupati, ma molti abitanti accoglienti che facevano volentieri autostop. Isola piccolissima e brulla, con spiagge ancora inesplorate ed il consueto mare blu. Nell’unico paese, alcuni bar e taverne e, inaspettatamente, un ristorante di alto livello dove abbiamo mangiato benissimo: Margarita, gestito da alcuni giovani dell’isola in maniera perfetta e situato su una terrazza con vista sulla baia.

Con questa ricetta partecipo al contest “Chi non risotta in compagnia
di Nella cucina di Ely